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      È certo che la maggior parte delle contrade dell'Algeria settentrionale che ora sono nude, potrebbero rivestirsi di vegetazione forestale ed avere in tal guisa una grande importanza nella formazione del clima e dell'economia generale del paese. Secondo i censimenti ufficiali, la superficie delle foreste algerine sarebbe quasi normale, giacchè su quattordici milioni di ettari di cui consta la superficie del Tell, quasi due milioni(740), ossia un settimo della superficie, sarebbero di foreste; inoltre la regione intermedia degli altipiani e degli sciott comprende, con le rive del Sahara, una superficie «boscosa» di 884,563 ettari, stando ai documenti ufficiali pubblicati nel 1885: la maggior parte però di tali «foreste» e di tali «boschi» non sono altro che macchie e cespugli, oppure, in certi luoghi, spazi scoperti, dove appaiono qua e là alcuni alberi meschini. Il signor Tarry stima che la superficie dei boschi cedui e dei cespugli occupi tre quinti del suolo forestale. Gli 822,000 ettari, di cui furono nel 1884 stabiliti i confini, che furono posti sotto la sorveglianza di agenti, fruttarono 500,000 lire, cioè poco più di cinquanta centesimi ciascuna. Sole foreste ben conservate, sono quelle dell'Algeria orientale, d'alcune parti della Cabilia, di Teniet el-Haad nel gruppo di montagne che si prolunga ad est dell'Uarsenis. Codesti boschi, che sono principalmente formati di cedri, abbracciano 3,000 ettari, ad altitudini che variano da 1,200 a 1,700 metri. In generale si può dire che gli alberi diminuiscono da est ad ovest nella stessa proporzione che le pioggie.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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