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      N. 120. – COMUNI DI PIENO ESERCIZIO, COMUNI MISTI E COMUNI INDIGENI DELL'ALGERIA.
     
     
     
     
      La trasformazione sociale che va compiendosi, fa sperare che si farà alleanza fra i diversi elementi della popolazione e che le idee si riavvicineranno, poichè già il sangue delle due razze comincia a mescolarsi. I profeti di disgrazie rimarranno sfatati: «Codeste popolazioni, che oggi sono tanto belle, morranno tutte di miseria,» diceva uno di loro: «quelle che sfuggiranno al disastro, saranno aduggiate dai miasmi della nostra civiltà infetta e si estingueranno ben tosto. Dove passiamo noi, tutto cade!(788).» Si sarebbe potuto credere che lo sterminio della razza sarebbe stato inevitabile nelle prime decadi dell'occupazione, allorquando le «razzie» devastavano la contrada, quando gli Arabi scacciati non avevano più nè grano nè mandre(789), quando le donne, custodite in ostaggio, erano mutate coi cavalli, o vendute all'incanto come bestie da soma(790), le teste erano messe a prezzo e si pagava due duros un paio di orecchi di uomo(791). Allora alcuni accusati arabi, riconosciuti innocenti, furono condannati a morte perchè era «necessario dare un esempio»(792). D'altra parte, alcuni filosofi giustificavano tutti gli atti di ingiustizia e di ferocia contro gli indigeni. «Senza violare le leggi della morale, diceva il signor Bodichon, possiamo combattere i nostri nemici africani mediante la polvere ed il ferro, congiunti alla carestia, alle divisioni intestine, alla guerra, all'acquavite, alla corruzione, alla disorganizzazione(793). Ora nessuno ripeterebbe in Algeria simili parole di odio, sebbene si commettano ancora numerose ingiustizie ed i vincitori abusino sempre della loro forza contro i vinti(794). Se in qualche parte si continua a ricacciare gli indigeni, in altre parti la popolazione maomettana cresce, la schiavitù è cessata, tranne ai confini del Sahara; i disgraziati khammes o «mesquinos» solo in pochi casi sono servi, come erano prima sotto il dominio dei grandi capi; l'Arabo non può più uccidere la moglie, nè osa batterla per timore che le grida siano sentite da un Rumi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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