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      Un'altra, che serpeggia a nord del Marocco, ha cime di terra all'altezza di 900 metri; inoltre sorgono in diversi luoghi nel mezzo del piano numerose vette rotonde. Si notano pure tra Mogador e Marocco alcuni gur simili a quelli sparsi tra Ghadames ed il Mzab, nel deserto del Maghreb orientale. Sono monticelli calcari alti da 80 a 100 metri a scarpe regolari franate terminanti con una lastra di pietra o coperchio di gres a sponde verticali. Tutte le tavole orizzontali si trovano allo stesso livello e sono avanzi di un antico strato superficiale del suolo dall'intemperie frastagliato in rotelle grado grado più ristrette. Mentre alcune formazioni rocciose diminuiscono, altre invece vanno crescendo. Così la pianura del Marocco è coperta da una crosta di tufo che si stende come un mantello sopra tutte le sporgenze del suolo. Codesta crosta calcare, che varia di grossezza da alcuni centimetri a quasi un metro, ha in alquanti luoghi l'apparenza dell'agata ed è tanto consistente che si può scavarne di sotto la terra per formar cantine da deporvi cereali ed altre provvigioni, le quali cantine sono dagli Spagnuoli chiamate matamoras, da una parola araba. Questo strato calcare non è certo dovuto a sedimenti fluviali, giacchè esso si trova egualmente sulle creste e nelle cave. Si deve attribuirne l'origine all'azione del sole, che fa rapidamente evaporare l'acqua piovana internata nel suolo, la quale, nel risalire alla superficie, porta seco alcune molecole calcari che si depositano in sottili pellicole: analogo fenomeno si osserva in parecchi luoghi dell'Orania ed avviene anche nei climi temperati di Europa alla superficie dei mattoni accatastati negli opificî(838). Frammenti di lave e di ceneri vulcaniche sono lungo il litorale marocchino rinchiuse nelle roccie di formazione moderna e forse codesti avanzi provengono dai crateri delle isole Canarie, recati dagli alisei sopra il canale marino.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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