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      Qualche valle e qualche distretto, posti fra le due zone, appartengono a un tempo alle due regioni, sicchè una china fiorita guarda verso l'Atlantico, mentre un arido giogo riflette gli ardori del Sahara.
      In complesso, il Marocco, in quanto ad abbondanza di pioggie, è distribuito meglio dell'Algeria. La penisola di Tangeri, la regione più frequentata dagli Europei, ha dovunque un'atmosfera umida, giacchè vi dominano i venti carichi dei vapori dell'Oceano; anche i venti d'est, che di solito sono aridissimi nel bacino del Mediterraneo, recano invece gran parte di umidità sulle montagne del Marocco settentrionale. Quando questo vento ascende negli alti strati dell'aria, circonda di nuvole i monti di Beni Hassan e le cime che circondano lo stretto. Talvolta sui monti cade abbondante neve, alimentatrice tutto l'anno di perenni ruscelli: nel 1871 poi avvenne che, in causa d'un brusco risucchio delle correnti aeree, essa facesse biancheggiare i bastioni di Tangeri(859). Spesso la rugiada bagna i tetti, giacchè l'aria è completamente satura di vapore in tutta la regione litoranea, tanto che i botanici si lagnano di poter difficilmente seccare le piante: ivi il ferro portato dall'Europa si copre tosto di ruggine. La quantità annuale di pioggia vi è relativamente forte, a paragone di quella che cade nel Maghreb orientale; in alcune valli rivolte verso i venti umidi essa supera un metro. È raro però che una nube temporalesca versi acqua sul pendìo meridionale dei monti, sicchè i torrenti irrigano le oasi solo con l'acqua delle nevi disciolte sulle alte montagne.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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