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      A piè della terrazza, alta circa 60 metri, su cui sorge la città, un fiume sinuoso scorre verso nord-est e sbocca nel mare, 6 chilometri distante; una dogana fortificata difende la diga che solo le barche possono oltrepassare. La città, dominata da una cittadella, è circondata da un'alta cinta con torri ai lati e racchiude un'altra cerchia di mura interne, cioè il mellah dove vivono gli Ebrei, i quali sono circa il quarto della popolazione urbana e possedono quasi tutte le ricchezze. Notevole per relativa proprietà è il loro quartiere, dove essi godono una certa autonomia; le loro case sono migliori delle altre, il loro modo di vestire più ricco, ed i giorni di festa le loro donne, delle quali è celebre la bellezza, si coprono d'oro e di seta. Tetuan è uno tra gli emporî degli Israeliti, i quali vi possedono le mercanzie del bazar e fanno da mediatori del commercio con le regioni vicine che passa per Ceuta, Tangeri e Gibilterra: essi esportano gli aranci e quella specie di acquavite detta mahaya, la quale si trae dall'uva. L'industria di Tetuan, che consiste nel fabbricare stoviglie ed in altri lavori comuni alle città musulmane, è in gran parte esercitata da gente d'Algeria sfuggita al dominio dei Francesi. Le vicende della guerra fecero mutare spesso i dominatori di Tetuan, la quale essendo in gran parte abitata da Mudejares, cioè da Mori espulsi da Granata e dalla Castiglia, dovette spesso lottare contro i suoi vincitori del nord. In principio del secolo decimoquinto essa fu saccheggiata da quelli di Castiglia, cent'anni dopo i suoi pirati spadroneggiavano i mari facendo migliaia di prigioni sulle coste dell'Andalusia, mentre commerciavano pacificamente con gli Inglesi, gli Olandesi ed i Veneziani(892). Nel 1564 Filippo II ne fece distruggere il porto(893); finalmente gli Spagnuoli se ne impadronirono di nuovo nel 1859 e riportarono una decisiva vittoria ad ovest della città sulle chine delle montagne traversate dalla strada di Tangeri.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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