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      I trattati poi di commercio conchiusi fra il Marocco e le altre potenze europee gli vengono dettati articolo per articolo. Perfino il faro del capo Spartel che rischiara l'entrata dello stretto al limitare dell'impero, fu fatto costrurre da stranieri: ora esso è affidato ai consoli delle varie nazioni, i quali uno per volta pensano a mantenerlo. Il sultano-sceriffo non ignora ch'egli non ha più la forza necessaria per resistere alle voglie dell'Europa e che il suo regno non ha altra garanzia che le gelosie dei grandi Stati. Perciò quando un europeo si querela di patite offese, il governo si affretta a pagarne l'indennità per evitare che la diplomazia se ne immischi. Ciò fa sì che spesso alcuni bricconi riescano a carpire grosse somme che loro non spettano.
      Talora il potere dei consoli stranieri viene esercitato anche sugli stessi maomettani, anzi ciascuno de' consoli gode il diritto di poter proteggere dodici indigeni, sicchè quando un Marocchino ha qualche piato con un Europeo, deve ricorrere al console protettore per ottenere giustizia. D'altra parte uno straniero deve rivolgersi al cadì contro un Marocchino, ma se del giudizio di questo non rimane contento, può appellarsi al sovrano, cioè indirettamente al suo ambasciatore. Per i Marocchini però la giustizia è molto più sommaria: le punizioni o piuttosto le vendette giudiziarie sono ivi crudelmente terribili. Se è raro che i condannati siano puniti di morte violenta, molti di essi però sono serbati a maggiori tormenti e ad una lenta agonia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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