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      Essa non parla in pubblico al marito, non mangia con lui, egli poi non ha più il diritto di riconoscere il suocero e la suocera, giacchè deve dimenticare i parenti della moglie; anzi deve cangiare il nome come gli assassini.
      Bardai è la borgata principale del Tibesti, posta in una vallata del versante nord-orientale de' monti: si trova presso a poco nel mezzo del corso d'un enneri, il quale, dopo aver ricevuto parecchi affluenti, si perde a nord verso Wau: al bacino di questo torrente appartengono le acque termali della celebre «fontana» o yériché. Intorno a Bardai si estendono i maggiori palmeti del Tibesti, sicchè quasi tutti i Tibbu hanno visitato que' luoghi in cerca di datteri. Essi percorrono pure con le loro mandre le montagne circostanti, e la maggior parte de' loro mercanti commerciano con Murzuk. Altri si rivolgono verso le oasi meridionali, nel Borku e ne' paesi vicini, ma hanno dimenticato la strada di Uadikur, oasi misteriosa (pare si trovi cinque giornate di cammino a sud-ovest delle oasi di Kufra), detta dalla leggenda ricchissima di vegetali(1033); essa, come tutte le oasi di cui più non si conosce la strada, è un «paradiso perduto».
      Le oasi, alimentate da acque dolci o salmastre, sono nel Borku sparse in tutte le depressioni e danno datteri migliori che quelle del Tibesti: ivi prosperano palme dum e vi si potrebbero coltivare numerose specie di quelle del Sudan. Quando vi fu Nachtigal i giardini erano la maggior parte abbandonati, i palmeti in molti luoghi invasi dalle sabbie, i villaggi, formati di capanne di stuoie, vuoti di abitanti e sconvolti dalle fiere.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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