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      Tra le piante comuni si cita una specie di giusquiamo, il falezlez, tanto più velenoso quanto più in alto cresce, giacchè nelle basse pianure è quasi innocuo, sulle prime terrazze è già pericoloso, nelle alte montagne è estremamente velenoso, tranne che per i ruminanti; le sue foglie ingrassano i cammelli e le capre, mentre uccidono il cavallo, l'asino, il cane e l'uomo. Pochi sono i vegetali coltivati: due alberi, il dattero ed il fico, la vite e quattro cereali, il frumento, l'orzo, il sorgo, il miglio(1041).
      Pare non si trovi il leone nelle montagne dell'Ahaggar: non vi sono inoltre nel paese dei Tuareg la pantera, il cinghiale, e neppure il bufalo, il rinoceronte e l'ippopotamo. Vi si trovano però alcune varietà di lupi e di iene, e sugli altipiani e nelle pianure che circondano il giebel Ahaggar sono numerose le antilopi: l'onagro vive a torme sul Tassili del nord. Troppo rapido perchè si possa inseguirlo, a stento se ne prende qualcuno mediante trabocchetti: si dice attacchi ed uccida gli asini domestici. Sulle rive degli stagni volano nelle bassure boscose alcuni uccelli, ma assai rari e di poche specie: «in alcune contrade del Sahara si può viaggiare una settimana senza incontrarne uno solo». Di animali domestici i Tuareg hanno il cavallo e l'asino, il montone e la capra, il levriere slughi ed anche lo struzzo; il signor Duveyrier ha visto uno di codesti struzzi domestici con pastoie ai piedi come animale che va al pascolo. È nota la cura usata dai Tuareg per il cammello, il loro più caro compagno, mediante il quale possono recarsi in tutte le parti dell'immenso spazio che si estende dall'ued Righ al Niger.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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