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      Si estrae il sale a cubi grandi come quelli che si scavano a Taudeni. La quantità totale che viene spedita da Igiil nel Sudan, secondo Vincent, è di circa quattromila tonnellate, corrispondenti a ventimila carichi di cammello. Il maggior mercato del sale di Igiil si tiene nell'oasi di Tiscit, presso i proprietari della salina: i Sudanesi vi conducono schiavi che vengono cambiati con cubi di sale, in media tre ogni uomo(1099).
      Benchè padroni dell'Adrar, i Yahia Ben-Othman non vi risiedono, ma girano da un luogo all'altro a riscuotere l'imposta. Le popolazioni sedentarie, circa settemila persone, non compresi gli schiavi, sono Berberi di razza, molto meno mista che non siano i vicini «Mori», e parlano ugualmente lo zenaga: la maggior parte abitano sulle sponde dei fiumi che nascono nell'interno dell'Adrar. La loro più antica città, el-Guedim (el-Kedima) o la «Vecchia», si trova però fuori del gruppo, sui confini del deserto orientale; non lungi è la città di Uadan, che fu già la più popolosa e ricca. Fu pure la più dotta; quindi il suo nome, che significa i «Due Fiumi», cioè, secondo un proverbio dell'Adrar, «il fiume dei datteri ed il fiume della scienza». I Portoghesi vi possedettero, durante la prima metà del secolo decimosesto, un fondaco, che dovettero abbandonare in causa dell'enorme distanza che lo divideva dal litorale(1100). Al tempo del viaggio di Vincent, la capitale era Scinguiti, posta a sud-ovest di Uadan in piena regione delle dune: pare che essa non abbia meno di 800 case ed una popolazione di tre o quattro mila persone.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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