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      Differenza in parte naturale, perciò l'emigrazione era stata in prevalenza di uomini, anzi di uomini di una certa età; rna vi contribuirono il clima, le difficoltà dell'adattamento ed altre ragioni, che bisognava subito combattere. Furono compiuti grandi lavori, specie sul litorale, aumentarono gli agi della vita, si sviluppò una generazione più appropriata all'ambiente e perciò più vigorosa e vitale. A dir breve, le nascite ebbero, dopo il 1863, il sopravvento, e in pochi anni consentirono di prevedere che la popolazione dell'Algeria sarebbe raddoppiata nella terza parte del tempo necessario al raddoppiamento della popolazione francese. Così quelli che erano creduti ostacoli non superabili si mostrarono difficoltà passeggiere, e l'Algeria offrì alle popolazioni francesi un vasto campo d'attività.
      Ad onta della incertezza e del lungo abbandono, e sebbene anch'essa senta il contraccolpo dei difetti del sistema parlamentare prevalente in Francia, l'Algeria ha fatto negli ultimi anni progressi relativamente considerevoli e che nessuno può disconoscere.
      Non vanno taciuti, anzitutto, certi vantaggi d'ordine generale, che derivarono dalla conquista. La condizione degli Arabi si può dire già molto mutata. Al tempo della conquista erano un popolo di pastori e di guerrieri: tutto era ordinato appo di loro per la guerra; c'erano guerre da tribù a tribù, guerre contro i Turchi, guerre contro quanti cercavano di prevalere nel paese. I capi delle tribù, con così fatto ordinamento, dovevano trovarsi sempre e dovunque pronti alla lotta.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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