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      Autorevoli scienziati non tardarono a riconoscere, che la supposizione non regge proprio alla critica, ed anche le bassure del Gierid hanno natura punto diversa dalle altre, sebbene per la maggiore quantità di sabbia sospesa nelle sue acque presenti i fenomeni eccezionali che tutti sanno. La depressione di Rharsa potrebbe mutarsi in un mare, ma sarebbe necessario costruire un canale lungo almeno 180 chilometri, fra sabbie e fango, con dispendio enorme e difficoltà superabili appena tecnicamente. E dico appena, perchè non mancano buoni argomenti i quali contrastano persino la possibilità tecnica dell'impresa. Il canale, per 180 chilometri di lunghezza dovrebbe avere almeno una pendenza di 50 centimetri per ogni 10 chilometri, cioè di 9 metri, da Gabes all'ingresso di Rharsa; ora, essendo necessario almeno 6 metri di acqua, domanderebbe una profondità non inferiore a 16 metri. E siccome le superficie inondabili del Rharsa e del Melrir si valutano a poco meno di 8,000 chilometri quadrati, e l'evaporazione di una simile massa liquida non sarebbe inferiore a 10 miliardi di metri cubi l'anno, si dovrebbe scavare un canale il quale recasse al mare interno non meno di 360 metri cubi d'acqua al minuto secondo. Per ottenere questo risultato, date la lunghezza e l'inclinazione del canale, esso dovrebbe essere largo 95 metri a Gabes e non meno di 130 al suo sbocco nel Rharsa. Inutile aggiungere le cifre esprimenti la grandezza dei lavori di scavo che si dovrebbero fare per costruire un così ampio fiume artificiale, e di quelli giganteschi e quasi superiori all'immaginazione coi quali si dovrebbe difendere dalle sabbie invadenti.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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