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      Due giorni dopo aver ferito quella grand'aquila, trovai morto inaspettatamente lo scorpione; per la qual cosa non ho potuto certificarmi se, lasciandolo ripigliar fiato per qualche settimana, avesse recuperato il veleno. Spero contuttociò a suo tempo di chiarirmi non solo di questa, ma d'altre curiosità ancora, avendo scritto di nuovo in Tunisi ed in Tripoli che mi sia fatta provvisione di questi animaletti, de' quali intanto vi mando qui la figura delineata a capello nella loro grandezza naturale.
      Per dire tutto quello che 'ntorno agli scorpioni esperimentando ho veduto, ell'è una novella da vegghie puerili quella che dicevano alcuni appresso di Plinio, che gli scorpioni morti bagnati col sugo dell'elleboro bianco si ravvivino, e che, legando dieci granchi di fiume ad un mazzo di bassilico, tutti quanti gli scorpioni che sono in quel luogo si radunino intorno a quel ridicoloso incantesimo; e se vi si radunassero, farebbe loro il mal prò, narrando Avicenna che cert'uni stimarono verissimo che quando il granchio s'accosta col bassilico allo scorpione, lo scorpione cade improvvisamente morto, (vedi arabo03.gif) il che avendo io trovato falsissimo, passai ad altre esperienze; e feci ammazzare una mezza libbra di scorpioni, e postala al sole in vaso di vetro aperto, in breve tempo inverminò; ed i vermi si trasmutarono al solito in uova nere, dalle quali, passato che fu il decimoquarto giorno della loro trasformazione, nacquero altrettanti mosconi listati di bianco. E perché il padre Atanasio Chircher avea detto nel libro duodecimo del Mondo sotterraneo che, per esperienza provata, rinascono gli scorpioni da' cadaveri degli scorpioni stessi esposti al sole ed inaffiati con acqua in cui sia stato macerato il bassilico, mi arrischiai di nuovo a farne il secondo ed il terzo esperimento, e sempre deluso attesi indarno la desiderata nascita degli scorpioni; in vece de' quali sempre mi comparvero mosche: e quando la quarta volta ne feci la prova in orinaletto da stillare ben serrato col suo antenitorio, non vidi mai né bachi né mosche né scorpioni; onde io sempre più mi andava confermando nella mia opinione che da' cadaveri, se non vi è portato sopra il seme, non nasca mai animale di sorta alcuna.


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Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127

   





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