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      Si ride però il dottissimo padre Fabri di questo pronostico, ed io alle moltissime esperienze fatte dal Mattiuolo facilissimamente risponderò con altrettanti esperimenti fatti in contrario e, fiancheggiato dalla mera e pura verità, ardirò di dire francamente che, nello spazio di tre o quattro anni, credo di aver aperto più di ventimila gallozzole, e non ho mai potuto trovare in esse un sol ragno, ma sempre mosche e varie generazioni di moscherini e di vermi, secondo la diversità di quei mesi ne' quali io le apriva; e pure in Italia e ne' paesi fuor d'Italia è vagata la peste, ed in Toscana non si è mai fatta sentire né la guerra né la carestia, anzi tutti quegli anni furono molto ubertosi. Egli è però vero che alle volte in qualche gallozzola, ma però sempre pertugiata, io vi ho trovato alcun ragnateluccio, il quale, nato ed allevato fuor di quella, si è per avventura intanato nel suo foro per ripararsi dalle ingiurie della stagione, in quella guisa appunto che giornalmente veggiamo negli screpoli degli alberi e ne' buchi delle muraglie quasi tutti gli altri ragni ricoverarsi. Bastevolmente adunque sia per ora risposto alle sperienze del Mattiuolo con replicate esperienze: e quanto alle mosche, a' moscherini ed a' vermi che nascono e si trovano nelle gallozzole, riserbo a favellarvene poco appresso.
      Alquanto più malagevole è il rispondere ad alcuni che bramerebbono di sapere come faccia il ragno a tirare da un albero all'altro i capi della sua tela, non avendo l'ali da poter volare.


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Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127

   





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