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      Aveva io in un grande alberello di vetro, il quale dopo lasciai colla bocca scoperta, fatto mettere un mezzo marzolino de' più freschi e de' migliori che nel fine del mese di giugno si trovino: passati che furono alcuni giorni, vi si videro sopra alcuni vermi che, ben considerati, si conosceva essere di due razze: i maggiori erano per appunto come tutti gli altri vermi che nascono nelle carni, ed i minori erano pure della stessa figura, ma aveano questo di notevole che, più bizzarri e più lesti degli altri, con maggiore agilità su pel vetro camminavano e, accostando il muso alla coda e facendo di sé medesimi un cerchio, spiccavano in qua ed in là vari salti, onde talvolta veniva lor fatto di lanciarsi fuora del vaso nel quale erano nati. Tre o quattro giorni dopo il loro nascimento, questi e quegli si fermarono al solito e si raggrinzarono in uova, solamente diverse nella grandezza, che, da me riscelte e separatamente riposte in vasi differenti, in capo agli otto giorni dalle più grandi scapparono fuora altrettante mosche ordinarie, e dalle più piccole dopo dodici giorni nacquero certi neri moscherini simili alle formiche alate, i quali, appena che furon nati con grandissima ed incredibile vispezza e velocità saltellando e volando, pareano, per così dire, il moto perpetuo; quindi accoppiandosi poi ogni maschio alla sua femmina, esercitavano quegli atti da' quali naturalmente sperar se ne potea la loro propagazione, ma non avendo di che nutrirsi, in breve tempo morirono.
      Mentre che io faceva questa osservazione, trovai per fortuna un marzolino che avea cominciato a inverminare, e fatte da me separare le parti verminose dalle sane, l'une e l'altre serrai in vasi differenti, ma dalle parti sane non furono generati mai più bachi, e da que' bachi che di già eran nati nelle parti verminose nacquero poi molti di que' moscherini soprammentovati, senza vedersi né pure una mosca ordinaria; ed il contrario mi accadde in una ricotta, la quale, essendo bacata, i bachi trasformati in uova produssero solamente mosche ordinarie; e da un raveggiuolo inverminato nel mese di settembre nacquero e mosche ordinarie ed alcuni pochi moscioni di quegli stessi che intorno al vino ed all'aceto s'aggirano.


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Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127