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      Io ho però osservato che quando le rane o botte nascono ne' fossi o ne' paduli, elle nascono in figura di pesce, non co' soli piedi anteriori, ma senza verun piede, con lunga coda, piatta e per così dire tagliente; ed in così fatta figura per molti giorni van nuotando, cibandosi e crescendo, quindi cavan fuora le due gambe anteriori; e dopo alcuni altri giorni, di sotto una pelle, che veste tutto il lor corpo, cavan fuora le due altre gambe diretane; e passato certo tempo si spogliano della coda, la quale non si divide in due parti per formar le gambe, come Plinio, il Rondelezio e tanti altri scrittori hanno creduto: e di questa verità potrà ogn'uno certificarsi, che voglia col coltello anatomico esaminare alcuna di quelle ranuzze nate di pochi giorni, e vedrà che le gambe di dietro e la coda son membri tra di loro distintissimi; e se ne rinchiuderà in qualche vivaio, potrà osservare che per molti giorni van nuotando guernite delle quattro gambe, non meno che della coda.
      Ma che vi dirò io di quell'altre ranuzze o botticine, le quali il volgo crede che di state piovano dalle nuvole, o vero che s'ingenerino fra la polvere in virtù delle gocciole d'acqua piovana in quel momento ch'ella cade dall'aria? Io ne favellai a bastanza nell'Osservazioni intorno alle vipere, osservando che quelle ranuzze, le quali si veggono quando viene qualche spruzzaglia di pioggia, hanno avuto il lor natale molti giorni avanti, e si trattengono nell'asciutto e s'acquattano o tra' cespugli dell'erbe, o tra' sassi, o nelle bucherattole della terra; e perché son del colore di essa terra, non è così facile, quand'elle stan ferme e rannicchiate, che l'occhio tra la polvere le possa distinguere: e quel vedere ch'ell'hanno lo stomaco pieno di cibo e le budella piene di molti escrementi in quello stesso momento nel quale si credon esser nate, parmi che sia un evidente contrassegno di quella verità; della quale non son io il trovatore, conciossiecosaché infin nell'Olimpiade cenquattordicesima, o poco dopo, ne' tempi del primo Tolomeo re d'Egitto, ella fu recitata nella scuola peripatetica di Teofrasto Eresio successor d'Aristotile; come si può chiaramente vedere nella Libreria di Fozio, dove trovasi stampato un frammento di quel libro che 'l suddetto Teofrasto scrisse Peri ton athroos phainomenon zoon, degli animali che repentinamente appariscono.


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Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127

   





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