Pagina (97/127)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Mi sovviene a questo proposito, ch'essendo io del mese di marzo in Livorno, vidi un certo pomo o frutto marino abbarbicato nella terra tra gli screpoli d'uno scoglio: la grossezza e la figura di esso pomo era come quella d'una arancia di mediocre grandezza, di quel colore per appunto che hanno i funghi porcini, che però fungo marino da' pescatori è chiamato; ed avendolo còlto e volendo vederne l'interna struttura, appena cominciai col coltello a pungerlo ed a tagliarlo, che vidi manifestissimamente che moto avea e senso, raggrinzandosi ed accartocciandosi ad ogni minimo taglio e puntura; e pure nella sua interna cavità, le pareti della quale erano bianche lattate, non conteneva altro che cert'acqua limpidissima di sapore di sale ed alcuni fili bianchi, i quali da una parte all'altra delle pareti senz'ordine alcuno erano distesi e tirati. E le spugne, che pur da alcuni valentuomini son noverate tra le piante, non si scontorcon'elleno, e non si raggrinzano quando son toccate ed offese?
      Nella paralisia accade talvolta che in qualche membro si perda il senso restando libero il moto, e talvolta si perda totalmente il moto senza minima offesa del senso. Or chi direbbe, in questo secondo avvenimento, che in quel membro paralitico ed immobile fosse rimaso il sentimento, se il malato non avesse bocca né voce da poterlo significare, e non si lagnasse alle punture ed agli strazzii che, per rendergli la salute, dal chirurgo gli son fatti? Similmente, vedendosi libero e franco il moto in un altro membro, chi crederebbe giammai che non vi fosse anco il sentire, se 'l malato stesso non ne desse contrassegni?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127

   





Livorno