Pagina (98/127)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Adunque il moto in che che sia non è argomento certo, come alcuni vogliono, per provare il senso. Creda per tanto ogn'uno ciò che più gli aggrada, che a me, per venire al mio principale intento, basta di aver detto che, per l'esperienze fatte, mi sento inclinatissimo a credere che la generazione de' vermi nell'erbe, negli alberi e nei frutti viventi non sia una generazione a caso, ma sempre costantemente la stessa, e che le razze di que' vermi si convertano poi quasi tutte in animaletti volanti, ciascuno della propria sua spezie. E qui non mi posso contenere ch'io non ve ne descriva il nascimento e la trasformazione d'una o di due sorte, che servirà forse per chiarezza maggiore.
      (vedi figura 06.gif)
      Le spezie delle ciriege bacano quasi tutte indifferentemente sull'albero, e quando elle inverminano, ogni ciriegia inverminata ha sempre un sol baco, né mai in una sola ciriegia n'ho potuto trovar due. Il baco è bianco, senza gambe, ed ha la figura del cono, come quegli delle mosche descritti nel principio di questa Lettera: fin tanto ch'e' si mantien baco, attende solamente a nutrirsi ed a crescere senza mai sgravarsi degli escrementi del ventre; quando egli è arrivato alla necessaria sua grandezza, si fugge da quella ciriegia, nella quale è nato, e cerca luogo da potersi rimpiattare, e quivi appoco appoco si raggrinza e s'indurisce e si trasforma in un piccol uovo bianco lattato senza mutar di colore, dal qual uovo, finché non è passato il principio della futura primavera, non si vede mai nascer cosa veruna; ma, avvicinandosi la state, ne scappa fuora una moschetta di color nero tutta pelosa; e i peli del dorso e quegli della testa, che son più radi, sono ancora più lunghi di que' del ventre.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127

   





Lettera