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      Dalla real generosità del Serenissimo Granduca mio Signore mi fu conceduta, quest'inverno passato, una foca o vecchio marino che se la chiamino. Campò fuor dell'acqua senza cibo quattro settimane intere, e molto più avrebbe campato se, per servizio del teatro anatomico di Pisa, non si fosse fatta svenare. In tutto quel corso di tempo che appresso di me la ritenni procurai molte volte che fosse posto mente se tra quel folto e morvido pelo, da cui è tutta coperta la foca, s'annidassero animaletti di veruna sorta; ma non se ne trovò mai né meno un solo. Per lo contrario i merghi, che volgarmente son chiamati marangoni, i tuffoli, che sono i colimbi de' Greci, e tutti gli altri uccelli che si tuffano e predano sott'acqua e usano le paludi e gli stagni, hanno gran quantità di pollìni che d'ogni stagione dimorano tra le loro piume.
      Già che ho fatto nuova menzion dei pollìni, e' non sarà fuor di proposito divisar con più particolarità quel che intorno a ciò per molti esperimenti abbia compreso. In tutti quanti gli uccelli di qual si sia generazione si trovano i pollìni ed ogni spezie d'uccello ne ha la sua propria o, per dir meglio, le sue proprie e determinate razze totalmente differenti tra di loro. Di tre diverse fogge ne trovai nell'astore e nella gallina di Guinea, volgarmente detta gallina di Faraone; di quattro nella marigiana; di due nel cigno, nell'oca salvatica reale, nel gheppio e nel piviere. Egli è però vero che vi son certi uccelli che n'hanno alcuni similissimi, anzi gli stessi, imperocché l'aquila reale ed il vaccaio ne hanno di que' grandi che si trovano nel gheppio, disegnati nella Tav.


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Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127

   





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