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      E Aristotile, nel cap. 4. del IV lib. della Generazione degli animali, prima di Eliano, ci lasciò scritto: Già si è veduto un serpente da due teste, per la medesima cagione; imperocchè questa razza di animali partorisce l'uova, e molte di numero, ma rade volte da quelle uova nascono i mostri per cagione della figura dell'utero. Nel Museo Bolognese del famoso Ulisse Aldovrando se ne conserva ancor oggi uno imbalsamato: ed un altro essersene veduto ne' monti Pirenei, lo scrive Fortunio Liceto nel suo libro de' Mostri: siccome Giovan Batista Porta napoletano racconta esser nata in Napoli una così fatta vipera; e Martino Foghelio Amburghese, uomo, che nella osservazione delle cose naturali, era non men dotto, che diligente, mi scrisse, già molti anni sono, averne veduta un'altra in Roma, ed un'altra nella città di Lione in Francia: ed io facilmente, e di buona voglia lo credo; perchè questo presente anno, essendo in Pisa colla Corte, ebbi fortuna di vedere, e di maneggiare un simile Serpententello con due teste, trovato, e preso nella stessa Città, mentre se ne stava lungo la riva d'Arno a riscaldarsi disteso al Sole nel bel mezzo di Gennaio: e volli farvi sopra qualche curiosa osservazione; e particolarmente nel dare un'occhiata per passatempo all'interna fabbrica, ed all'interno ordine, e postura delle viscere; giacchè da veruno di coloro, che anno menzionati i Serpentelli da due teste, non n'è mai, ch'io sappia, stata fatta parola.
      Questo serpentello adunque, che da' Paesani del Contado è tenuto, che sia l'Aspido, e per conseguenza è stimato velenoso, anzi più velenoso, e più mortifero delle Vipere, era maschio, e di poco passava la lunghezza di due de' miei palmi, e nella grossezza poteasi dir simile al dito minore della mano di un'uomo, come si può vedere nella Figura della prima Tavola, dove è disegnato minore del naturale.


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Osservazioni intorno agli animali viventi che si trovano negli animali viventi
di Francesco Redi
Tipi Pietro Marini Firenze
1684 pagine 162

   





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