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      In questi così fatti intestini ciechi trovai alcuni vermi vivi bianchi, piani, lunghi sei dita traverse, e larghi quanto sarebbe larga l'ugna del dito minore della mano di un fanciullo: e come quegli dell'intestino retto del pesce Spada si allungavano e si scorciavano a lor voglia, e si accomodavano e si spianavano in diverse e strane figure, talvolta circolari in foggia di un giulio, talvolta rappresentavano la figura del pesce sogliola, talvolta quella di una fiaschetta col collo, ben spianata, e talvolta molte altre figure capricciose e bizzarre. Tav. ventunesima, Fig. prima, seconda. terza, quarta). Nell'intestino retto di questo medesimo pesce stavansi rammucchiati due gran gruppi o matasse di Lombrichi lunghi e ritondi, che nel ventre sembravan grossi quanto una penna dell'ale d'un colombo torraiuolo, e verso la testa e la coda andavano sempre proporzionalmente assottigliando, fino a terminare, in tutt'a due l'estremità, in sottigliezza della punta d'un Ago ordinario da cucire. Apparivano di differenti lunghezze, ed i più lunghi arrivavano a due braccia, e con lo stirargli gentilmente con le mani si potevan distendere fino a quattro braccia, e se dopo stirati si lasciavano in libertà, tornavano alla naturale lor positura. Certuni di questi, posti nell'acqua marina o nell'acqua dolce di fontana, vi si conservarono vivi per lo spazio di dodici ore; e quel che rassembra più curioso si è, che lasciarono quella ritondezza che parea naturale, e divennero piani ed assai bene larghi.


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Osservazioni intorno agli animali viventi che si trovano negli animali viventi
di Francesco Redi
Tipi Pietro Marini Firenze
1684 pagine 162

   





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