Pagina (118/263)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Oh! Vossignoria non conosce bene questi luoghi, mi rispose: qui nato, qui vivo di crucci; e mi costa molte pene questa pesca. Qui si scontano i peccati dei nostri padri: dove ora veggonsi i laghi sorgeva l'antica Avigliana.
      Si narra che gli abitanti fossero di mala vita, e che rifiutassero gli atti della carità cristiana verso il prossimo, anzi facessero villanie ai poveri: Dio stesso ne fece l'esperimento. In una fredda e nevosa giornata d'inverno, qui sul far della sera capitò un vecchio pellegrino, stanco dal viaggio e dal digiuno. Andò di porta in porta ad invocare per una notte ricovero e ristoro. Ebbe ripulsa da tutti, fuorchè da una vecchierella, che gli usò carità nel breve tratto di terra fra i due laghi, dove abitava.
      Il pellegrino era nostro Signore: il dì appresso risparmiò la casa ed il giardino della pietosa vecchierella, e punì amaramente il resto degli abitanti, tutto subbissando in queste acque, per cui udrà spesso ripetere ironicamente: Viana villana per la sua bontà l'è sprofondà.
      - Ma ora, io ripresi, vi dovreste confortare nella pesca abbondante e nel vivido sorriso di questi luoghi salubri.
      - Salubri! esclamò il pescatore tutto tremante per i brividi della febbre che lo assaliva. Ella sogna davvero. M'accorgo sempre più che per la prima volta ella visita questi luoghi. Qui l'aria è ancora infetta dei peccati della sprofondata Avigliana: Iddio non cessò di castigarla di qualche orrendo misfatto. In questo umido cielo, e nei dintorni paludosi dominano le febbri, ed io ne sono spesso travagliato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 263

   





Avigliana Dio Viana Avigliana Iddio