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      La porta principale non è a piombo col sovrapposto finestrone, ma esce dall'asse verticale notabilmente verso destra. Questo difetto di simmetria nelle finestre e nelle porte di molti antichi edifizi, non saprebbesi bene a che attribuirlo, se ad inscienza architettonica, o ad una certa noncuranza allora in uso. E chi vorrebbe tacciar d'inesperto il famoso Giotto, l'architettore di quel campanile di Santa Reparata in Firenze, che Carlo V giudicava degno di una custodia di cristallo? Eppure la famosa torre di Giotto ha la porta d'ingresso fuori del centro, nè questo arbitrio le toglie vaghezza.
      Ma ritornando alla vetusta chiesa di Ranverso, nell'atrio a mano destra entrando, era un tempo effigiato nella parete S. Antonio benedicente, e lo stemma della R. Casa di Savoia, sul quale un'iscrizione latina riferivasi alla fondazione del chiostro. Tuttociò fu coperto da improvvida imbiancatura. Furono però risparmiati sopra la porta la Madonna con alcuni santi, e i bizzarri capitelli con fregi, fra cui sono scolpiti stemmi, animali d'ogni sorta, e teste di monaci incappucciati, colle braccia conserte al petto.
      Levai lo sguardo allo svelto campanile, di quella foggia ardimentosa che fu detta gotica, e non è; perocchè i Goti più che erigere, distrussero, e se innalzarono edifici, non furono dedicati al culto cristiano ed a' suoi santi. La torre di Ranverso ha una sola campana di gran mole e di buon getto: è di forma quadrangolare con pittoreschi trafori e quattro piccole aguglie agli angoli, fra le quali spicca la quinta più alta, coll'anagramma antoniano.


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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 263

   





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