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      L'edificio sormontato da torre quadrangolare è un quadrato a cinque piani che a modo di penisola è cinto dalle acque della Dora, qui chiuse e quiete in canali, là irrompenti e schiumanti per cateratte, fra pioppi, acacie ed avellani.
      Mi piacque visitare i magazzini e gli ordegni del pian terreno e de' cinque superiori. Un magazzino costrutto a galleria, con le pareti e i pilastri asfaltati per assicurarlo dai topi e dall'umidità, può contenere quattordici mila quintali di grano. Vi si versano tuttodì in grande quantità frumenti del Piemonte e di altre province italiane, e grani provenienti dal Mar Nero, dal Mar d'Azoff e dalle rive del Danubio. Gittando lo sguardo sotto le sei arcate di quella galleria piena di frumento, tosto mi si presentò lo spettacolo di gaie collinette che si succedono le une alle altre. Frattanto il signor Marchese gettavasi agilmente qua e là sulle brune collinette che cedevano sotto i suoi passi, e distingueva le diverse qualità dei grani dal loro peso e colore, come l'orefice distingue le qualità delle pietre preziose.
      Vidi ventiquattro paia di macine di pietra francese, detta di Laferté, e i tubi conduttori delle acque, dei grani e delle farine, e i crivelli pulitori e i frulloni, e le ruote dentate, che dànno il moto per mille meandri alle mole stritolatrici.
      Io mi sentii raddoppiare la vita allo spettacolo di tanto moto, e tra la faccenda continua dei robusti operai sparsi di farina gli abiti, le guance e le scomposte chiome. Colà ogni pensiero s'agita nel frumento.


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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 263

   





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