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      Primamente quando una stella, trascorso che sia un giorno, à percorso il suo viaggio, cioè à compiuto, tutte le altre ànno in pari tempo compiuti i loro, grandi o piccoli che sieno. Secondariamente, ogni giorno ciascuna stella ricalca costantemente le sue orme, vale a dire torna a scorrere pel cerchio medesimo. Terzamente tutti questi circoli, che appariscono descritti dalle stelle sulla superficie della sfera stellata, chi ben li consideri, sono esattamente paralleli fra loro. Finalmente, ove con una clessidra o con un oriuolo a pendolo si valuti la velocità dal movimento di tutte le stelle, non pure non si sorprende alcuno sbalzo o fermata, ma non vi si avverte nè anche verun ritardo o accelerazione sensibile. Insomma le cose accadono nella maniera medesima in che accadrebbero, se le stelle fossero fisse stabilmente, o per così dire inchiodate sulla sfera celeste; e non esse, ma la sfera medesima con moto sempre uniforme si avvolgesse giornalmente intorno a due suoi punti diametralmente opposti. Può dunque dirsi che, stando alle apparenze, la cosa è appunto così.
     
      II. DEFINIZIONI.
      Ora possiamo stabilire il significato di certe denominazioni.
      1°. Il movimento sopra descritto vien chiamato moto diurno della sfera stellata.
      2°. Il tempo, impiegato dalla sfera a compiere con moto uniforme, ciascuna sua rotazione, si denomina giorno sidereo. Questo non è molto differente dal giorno volgare.
      3°. Quei due punti diametralmente opposti, intorno ai quali ogni giorno sembra che s'avvolga la sfera, da polein (girare) sono chiamati poli del Mondo, o poli, senz'altro.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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