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      2°. Per l'obliquità dell'ecclittica, nel tempo dei solstizii, il giorno solare supera il siderale di quattro minuti abbondanti. Poniamo che sia mezzogiorno e che accada un solstizio: il Sole, (fig. 21.) [vedi figura 021.gif] si ritroverà (in T) tutto ad un tempo e sul tropico (TmK), e sul meridiano (BEA), e sul coluro dei solstizii; il quale in quell'istante si confonde col meridiano. Si faccia passare per i poli, e per un punto (m) del tropico distante di un grado dal coluro, un altro circolo (BmA) massimo. Inoltre, l'istante medesimo si consideri come il principio di un giorno siderale. La sfera intanto si ravvolge verso occidente; e compiuto un giorno siderale, il coluro (BTA) ricombacia col meridiano. Ma in questo istante non è di nuovo mezzogiorno, cioè non è compiuto un giorno solare: perchè il Sole in questo mentre scorse, pel moto suo proprio, per l'eclittica ed à (per ipotesi) compiuto esattamente un grado su di essa. Dove sarà giunto? Dico che al di qua del circolo (BmA) massimo distante un grado dal coluro; e lo provo. I due archi, uno di eclittica (Tn) e l'altro di tropico (Tm), interposti fra il coluro (BTA) e il detto circolo massimo (BnA), sono linearmente quasi uguali. Perchè l'eclittica, la quale tocca il tropico (in T), per l'estensione di un sol grado si trova assai vicina al tropico stesso, ossia l'arco (mn) del solito circolo massimo, che separa il tropico dall'eclittica, è piccolissimo: e però può dirsi che in quella ristretta estensione l'eclittica si confonde quasi col tropico, e così i due detti archi si possono dire uguali.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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