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      Son questi tali quesiti, che al solo annunciarli eccitano il più grande interesse; come quelli che evidentemente costituiscono la parte più sublime e riposta della scienza degli astri. E la risoluzione dell'ultimo di questi quesiti (per non dir nulla degli altri, l'importanza dei quali, se non è così grande, è per altro assai più manifesta) che sola può darci un'idea giusta del modo, in cui sono disposti nel Cielo quei corpi, al quali noi non possiamo avvicinarci, e una vera distinzione fra i movimenti che loro appartengono in realtà, e quelli che sono pure illusioni provenienti dal traslocarci, che forse facciam noi nello spazio. Nè è irragionevole il dubitarne. Chè siffatta traslazione, quando fosse comune alle masse solide, che formano la base della Terra, alle acque degli oceani, all'aria, e alle nubi; quando cioè non alterasse affatto le posizioni rispettive degli oggetti sullunari; quando non producesse verun urto o scotimento; non potrebbe essere sentita in nessuna maniera. Come non può essere sentito il proprio movimento da chi, stando sotto coverta in un grande vascello che vola leggiero sul mare tranquillo, siede, si rizza, passeggia, gitta in aria una palla che gli ritorna in mano o gli cade al piedi; in una parola fa nel modo medesimo tutto quello che farebbe, ove stesse sul lido.
      III. Or bene: questi appunto sono i problemi, che ci accingiamo a risolvere nel presente Capitolo; il quale perciò verrà diviso in quattro Articoli. Nel primo dei quali esporremo le più celebri opinioni sul moto o fermezza della Terra, e sulla disposizione e collocazione dei pianeti.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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