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      a quale è in fatto inversa alla diurna, cioè, al moto della sfera stellata".
      II. I Caldei aveano fino da tempi antichissimi ideato, (fig. 32.) [vedi figura 032.gif] che intorno alla Terra immobile e centrale (T) si ravvolgessero incessantemente prima la Luna [vedi figura lua.gif] poi Mercurio [vedi figura mercurio.gif] indi Venere [vedi figura venere.gif], poscia il Sole [vedi figura sole.gif] (S), appresso Marte[vedi figura marte.gif], Giove[vedi figura giove.gif], Saturno[vedi figura saturno.gif], e infine l'ottava sfera, la stellata. Perciò Aristotile ed i Peripatetici suoi seguaci, coerentemente alle loro teorie più che un poco arbitrarie, delle quali abbiamo fatto cenno or ora dapprima adottarono, e ragionarono a loro modo il sistema caldaico. Ma sopraggiunta la scoperta della precessione degli equinozii, per non attribuire più di un moto ad una sfera sola, all'ottava sfera, cioè alla stellata, fu assegnato quello di precessione; e si decise esistere una nona sfera, che si chiamò primo mobile, incaricata d'imprimere il moto diurno a tutte le sfere inferiori. E però fra i pianeti "il moto di Saturno è più tardo, perchè, come più vicino al primo mobile viene dalla rapidissima velocità di quello più potentemente impedito; e secondo che gli altri più da tale impedimento o ritardanza da quel primo causata si allontanano, così il moto lor naturale è più celere"(17)..
      III. Ma come ànno luogo nei pianeti le loro anomalie, cioè l'apogeo, il perigeo, i moti diretti, i retrogradi, e le stazioni?


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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