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      3°. Il passare che fanno annualmente tutti i Pianeti superiori per un moto diretto, per un retrogrado, e per due stazioni si concilia bene col moto annuo della Terra. Prendiamo a spiegare la cosa relativamente a Giove. Innanzi tratto ricordiamoci che in un anno, cioè intanto che la Terra fa tutta una sua orbita, Giove non fa che la dodicesima parte della sua. Sia dunque il Sole in S (fìg. 44.), [vedi figura 044.gif] la Terra percorra l'orbita ABC,... divisa in sei parti uguali, e Giove scorra la dodicesima parte GHI,... della sua divisa in sei parti uguali. Essendo la Terra in A e Giove in G, questo apparirà in Cielo in P in congiunzione col Sole; passando la Terra in B, e Giove in H, questo apparirà essere passato in Q, dopo aver percorso con moto diretto l'arco PQ. Quando la Terra va in C, e Giove in I, sembrerà che questo trapassi in R con moto diretto meno veloce. Durante i due mesi, nei quali la Terra da C si porta in D, e Giove da I passa in K, questo sembrerà soffermarsi in R. Ma allorchè la Terra corre l'arco DE, e Giove corre l'altro KL, parrà che questo imprenda e tenga un moto retrogrado fino ad U; e intanto accade l'opposizione. Poi la Terra si reca in F ed il pianeta in M, e allora pare, che Giove abbia ripreso il moto diretto, e corra verso V. Finalmente la Terra torna in A, e Giove, arrivando in N, apparisce sul punto X. Dunque realmente coll'attribuire alla Terra il moto annuo per l'eclittica, Giove offrirà le stesse apparenze che di fatto esso mostra, non esclusa la coincidenza della congiunzione col moto diretto, e della opposizione col retrogrado.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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