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      17°. L'alba e l'aurora, fino all'apparir del Sole, costituiscono il così detto crepuscolo mattutino.
      18°. [vedi figura 059.gif] Il tramonto del Sole è seguìto da luce rossa, che va sempre più perdendo del suo colore, e diradandosi; finché si spegne affatto. Questa costituisce il crepuscolo vespertino.
      19°. La meteora chiamata aurora polare (fig. 58.) consiste in certe colonne azzurrognole di fuoco, le quali di notte buia e serena si sollevano interrottamente dalla parte del polo, giungendo fino al polo medesimo, e talvolta fin quasi allo zenit; ed intrecciandosi e disponendosi ora a razzi, ora a cuppola guizzano, ed illuminano l'aria come l'aurora.
      20°. Nei temporali veggonsi certe fiammelle sulle punte metalliche isolate, o sulle cime degli alberi delle navi. Una sola fiammella dai popoli antichi, che la credevano funesta, era chiamata Elena; tutte e due erano riputate di buono augurio, ed intitolale dai fratelli di lei Castore e Polluce protettori dei navigli. I marinari siciliani, per la loro devozione a s. Elmo, le dissero fiammelle di sant'Elmo; ed al presente sono conosciute sotto questa denominazione.
      21°. [vedi figura 060.gif] Una grande lingua di fuoco (fig. 60.) stretta, e tortuosa (ab), che trapassa rapidamente di una in altra nuvola, dicesi propriamente folgore.
      22°. La medesima (fig. 61.) talora si scaglia in terra (P); e in tal caso è chiamata saetta, fulmine, ed anche folgore.
      23°. La folgore e la saetta è seguìta ordinariamente da uno strepito vibrato e forte, e spesso anche assai prolungato, il quale chiamasi tuono.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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