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      Dunque sarà noto il lato So, e la seconda porzione hk di meridiana. Ora si conduca da T una parallela Ty, e da C una perpendicolare Cb alla Bn. Il triangolo CpT, che ne nasce, à il lato CT noto, e noto pure l'angolo CTp: perché è uguale alla somma di varii angoli, che sono tutti cogniti CTK + KTP + PTF + FTS - 180° (= pTy) - STy (= TSo). Sarà dunque conosciuto il valore del lato Tp uguale alla terza porzione kl della meridiana. Finalmente si tracci per C una parallela Cz, e per A una perpendicolare Aq alla meridiana. Nel triangolo rettangolo ACq, che se ne ottiene, è già conosciuto lato AC; ed è anche noto l'angolo ACq: perchè è uguale a 180° - ACL - LCK - KCT - TCz (= CTp). Sarà dunque nota la Cq e l'ultima porzione ln di meridiana che le è uguale. Per maggior sicurezza può istituirsi una operazione consimile al lato destro della meridiana; e così vien determinata la sua esatta lunghezza lineare da B fino ad n, ossia fino al parallelo all'equatore che passa per A o per l'estremo della base Ar. Il secondo intendimento è quello di misurare gradualmente la linea medesima. Ma noi già sappiamo come questo possa farsi: perché ricercare di quanti gradi costi la linea Bn è lo stesso che ricercare, qual sia la differenza fra la latitudine di B e quella di A, identica a quella di n; ed è stato detto (72. II) come si possa fissare con precisione la latitudine di un dato punto preso sulla superficie della Terra. Ma poiché fu narrata fin qui in succinto la triangolazione di Boscovch aggiungeremo che esso risolse questo problema osservando con un settore (fig.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





Terra Boscovch