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      Questa uguaglianza sarà spiegata e dimostrata più compiutamente appresso. Frattanto osservo, che da essa non potrebbe già concludersene l'impossibilità del movimento. I. Perchè, come abbian detto, talora la reazione, sebbene contraria in direzione, pure cospira nell'effetto coll'azione. II. Perchè anche senza ciò il paziente non ispiega la sua attività solo contro lo stimolo, ma anche secondo l'impulso di questo. Ond'è che una sfera, urtata da un'altra, diminuirà certamente nella sua reazione la velocità dell'urtante ma non mancherà per questo di concepire essa stessa un movimento, nel senso medesimo, in cui è spinta dalla urtante.
      2° La forza di resistenza è ordinariamente invincibile; sebbene non possa dimostrarsi che sia sempre tale. È cosa esplorata, che comunemente è affatto impossibile fare, che un corpo occupi lo spazio riempiuto nel tempo stesso da un altro. Ma non si sa, se questo fatto si avveri sempre senza veruna eccezione. Quello che è certo si è, che in tutti i corpi accadono fenomeni, i quali dipendono dall'urto. Ora questi non potrebbero aver luogo, quando i due corpi, che vengono in collisione, non facessero almeno un qualche sforzo per escludersi a vicenda dal posto da loro occupato. Dunque la forza di resistenza si ritrova in tutti i corpi; sebbene forse non sia in tutti sempre vittoriosa. Ma di ciò più tardi.
      3° La resistenza impropriamente detta, la quale dipende dal doversi l'azione dello stimolo ripartire su tutte le particelle del corpo paziente, è esattamente proporzionale alla massa di questo.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424