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      Dunque la solidità, la liquidità, la vaporosità non sono che condizioni o situazioni più o meno permanenti, in ciascuna delle quali può successivamente ritrovarsi qualsivoglia corpo. E di queste dovremo occuparci nella presente Parte della Fisica, distinguendo ed esaminando con attenzione tanto quelle proprietà che sono comuni a ciascuna di queste situazioni medesime, quanto quelle che appartengono esclusivamente a qualcuna di esse.
      2° Ma non è solo di questo che dovrem trattare nella Parte presente. Ricordiamoci che gli antichi, come narravamo poco più su (8. I. 2°), tennero per certo che la terra, l'acqua, e l'aria (i quali corpi possono aversi per i prototipi in certa guisa dei solidi, dei liquidi, e dei vapori) fossero corpi semplici ossia gli elementi dei misti; e misti eran per essi tutti gli altri, meno il fuoco. Resta dunque a vedere se questa sentenza sia vera. Ora in qual Parte della Fisica dovrà agitarsi questa questione? S'intende fin da questo momento, ma si comprenderà anche meglio più tardi, che la determinazione degli elementi dei corpi, delle loro qualità e caratteri, e delle leggi, secondo le quali si uniscono a fare i composti, non può riuscire senza scomporre, finchè è possibile, e ricomporre i corpi, e senza cimentarli in mille maniere fra di loro. Dunque l'indagine, di cui parliamo, è fondata tutta su di osservazioni, le quali sono veramente sperimentali nel senso più rigoroso della parola.
      Essa dunque dovrà avere un posto distinto in questa Parte sperimentale; anzi in questa stessa Sezione: dappoichè la Chimica non può calcolare altri elementi dei corpi, che i ponderabili.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424

   





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