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      Or, se è così, com'è di fatto, l'intensità dell'attraimento dovrà seguire la legge della densità dei raggi terrestri. S'imagini adunque che dal centro della Terra parta un milione di raggi tutti ugualmente inclinati fra loro: la loro densità o fittezza sopra una data superficie va in ragione inversa della estensione di questa: in altri termini, il numero dei raggi, che perviene sopra un'unità di una data superficie sferica va nella ragione stessa, in cui stanno le superficie delle sfere di diverso raggio. Ma queste stanno fra loro, come insegnano i Geometri, in ragione diretta dei quadrati dei raggi medesimi. Dunque ugualmente la intensità dell'attrazione terrestre decresce tanto, quanto aumenta la seconda potenza della distanza del corpo attratto dal centro dell'attraente, ossia della Terra.
      3° Il peso varia colle latitudini. Questo vuol dire che un corpo pesa tanto meno, quanto si trova più prossimo all'equatore; e si prova coi seguenti argomenti. I. Si appenda fermamente ad un braccio stabile (fig. 18.) il capo superiore (N) di una molla metallica ravvolta a spira; ed al capo inferiore di questa si raccomandi una massa pesante (M), la quale porti sotto di sè una punta metallica (P).
      È chiaro che questo peso (M), quanto è più greve, tanto più in basso trarrà il capo inferiore della molla spirale. Nè è difficile concepire, come si possa con tutta esattezza misurare la distanza, che passa fra l'estremo della punta metallica e il piano sottoposto; o, se vuolsi, la lunghezza (NM) della spira.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424

   





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