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      Imperocchè è cosa assai nota, che allora diciamo l'aria più umida, quando maggiormente risentiamo gli effetti dell'acqua commista ad essa in istato di vapore: ossia quanto maggiore è, la quantità di acqua che, per abbassamento o generale o parziale (vale a dire in un piccolo spazio determinato) del punto di saturazione, viene a depositarsi sul nostro corpo, o sugli oggetti che ci circondano. Ora questa quantità non dipende dalla copia assolutamente maggiore o minore del vapore, che si ritrova nell'aria; ma bensì da questa in relazione a quella, che dovrebbe esservi contenuta per saturarla. Dappoichè l'ambiente quanto è più prossimo allo stato di saturazione, tanto più abbondantemente dà o cede il vapore che contiene; ogni volta che le mutate sue condizioni (cioè l'abbassamento della sua temperatura pel contatto di un qualche corpo freddo) ve lo costringano.
     
      IV. SCOLII. 1° È convenzione ricevuta che l'umidità di un ambiente saturo venga rappresentata dal numero 100. E però 1, 2, 3,.... gradi di umidità non significano altro che uno, due, tre,.... centesimi di quella quantità di vapore, che sarebbe necessaria a saturare un determinato ambiente, sotto le condizioni attuali della stia temperatura e densità.
      2° La misura dell'umidità à non piccola rilevanza scientifica. Non già tutta quella che le accordava la Fisica antica; la quale su quattro cose, cioè caldo, freddo, umido, e secco, poggiava tutte le sue spiegazioni dei fenomeni terrestri; e ad esse, non che ai quattro elementi, mirava come a quattro punti cardinali della scienza.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424

   





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