Pagina (121/424)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      È fatto molte volte ripetuto che due lastre di piombo, di vetro o di marmo, sovrapposte una all'altra e pigiate fortemente, si uniscono tanto stabilmente, che riesce difficilissimo il separarle. Dunque realmente la forza di attrazione molecolare non si esercita con successo, ossia non è atta a vincere tutte le forze antagoniste, e produrre la solidità, o almeno l'adesione, che a distanze minime.
      2° Anche i liquidi ànno l'attrazione molecolare omogenea.
      Dimostrazione. Questa legge può essere dimostrata da due fatti principalissimi, e da un ragionamento. I. Il primo fatto (notissimo a tutti) è che un liquido pensile, come sarebbe l'acqua che bagna esternamente un secchio, non cade molecola a molecola, ma a goccia a goccia. Si conosce da questo, che le particelle dell'acqua stanno unite fra loro con una certa forza, la quale supera il peso di ciascuna di loro: e che però non è vinta se non quando, addizzionandosene un numero abbastanza grande, l'insieme acquista un peso maggiore di essa.
      II. L'altro fatto è che una lastra di vetro, posata sopra la superficie dell'acqua o dell'idrargiro, non si stacca che a gran fatica. E qui si noti che lo staccamento, tanto in questo fatto che nell'antecedente, avviene non fra il liquido e il solido, ma sì fra il liquido che rimane attaccato alla lastra o al fondo esterno del secchio, e il liquido che cade dal secchio medesimo, oppure è abbandonato dalla lastra. Il che prova; come i liquidi non risentano ed esercitino l'attrazione solamente fra le loro particelle; ma anche con quelle dei solidi, e perfino di quei solidi che non restano da essi bagnati: chè il vetro non è bagnato dal mercurio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424