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      Si può quindi ricercare, se, ad onta della contraria apparenza, non avvenga qualche cosa di simile anche nel regno minerale. Risponderemo alla domanda con una proposizione, la quale ci introdurrà spontaneamente in una serie di altre indagini, che sono della più alta importanza per imparare a conoscere l'indole dell'attrazione moleculare.
     
      I. PROPOSIZIONE. Tutti i solidi inorganici si configurano naturalmente in tanti poliedri, terminati da faccie piane, e simmetriche, e da angoli sporgenti.
      Dimostrazione. I. Si sciolga un sale, il marino, a cagion d'esempio, o l'allume nell'acqua; e si lasci evaporar questa. Troveremo in luogo della soluzione un ammasso di tubetti di sale marino (fig. 29.), o di ottaedri regolari di allume (fig. 30.). E ciò avviene tanto per precipitazione (23. I. 7a) che per sublimazione (23. I. 6a). Si ponga in un vaso chiuso della canfora, dello iodio o dell'arsenico; dopo qualche tempo si vedranno le parti superiori del vaso tutte ricoperte di piccoli poliedrini regolari. Si ottiene la cosa medesima per fusione. Infatti si fonda in un vase dello zolfo, e poi dopo averlo lasciato raffreddare alquanto, si rompa la prima pelle solidatasi, e si versi ciò, che sotto di essa rimaneva tuttora allo stato di liquidità. Si troverà alla parete del vase lo zolfo disposto in tanti prismetti a quattro facce. Una cosa analoga avviene fondendo il bismuto, o l'antimonio.
      II. Ma anche senza veruna sperienza, la pura osservazione ci somministra mille prove di questo fatto. La neve costa di stellette esagone ornate di meandri elegantissimi (fig.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424