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      II COROLLARIO. Quello che può dedursi da tutte le cose dette si è, che l'attrazione moleculare non è una forza, la quale stringa e leghi le particelle dei corpi così alla rinfusa ed a casaccio: perchè a costruire quegli spigoli perfettamente rettilinei, quelle facce così lisce e piane, quegli angoli con tanta esattezza misurati, è necessario che l'attrazione non si faccia comunque tra molecula e molecula, ma sibbene tra tale parte di una, e tale altra della vicina. Ed è però che per la cristallizzazione si esige, come accennammo (29. I), che il corpo sia divisissimo, mobilissimo, tranquillissimo; cioè ridotto in minutissime molecule, le quali possano girare agevolmente sopra sè stesse, e riunirsi per certi punti determinati; e frattanto nè sieno smosse dalla loro posizione, mentre stanno attaccandosi, nè manchi loro il tempo di fare le debite conversioni, nè altre molecule o cristallini già costruiti cadano, o comunque si spingano in mezzo ad altri non ancora consolidati, e vengano ad intersiarvisi inopportunamente.
     
      III. CHIUSA. Se negli esseri organizzati si ammira, fra le altre cose, un tale ordine finale, che ogni intelletto sincero, e non al tutto accecato dalle passioni è costretto a riconoscere l'esistenza di un supremo previdentissimo e provvidentissimo organizzatore; negli inorganici l'ordine simmetrico è sì ammirabile, che il solo regno minerale è sufficiente a persuaderci, che nulla nell'Universo è abbandonato al caso, ma tutto il creato porta l'impronta di una increata Sapienza ordinatrice.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424

   





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