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      Or tale arteria si biforca in due minori, che sono le arterie polmonari; una delle quali, passando sotto l'aorta, va a ramificarsi nel polmone destro; l'altra, dopo essersi innalzata sopra l'aorta medesima, va al polmone sinistro. Quindi il sangue si trova in contatto coll'aria: dacchè anche la trachea si biforca in due tubi detti bronchi, ciascuno dei quali va a spandere una grande quantità di tubi sempre più sottili ad uno dei polmoni; e così l'aria ispirata, ed introdotta per mezzo dei bronchi medesimi nel polmone, si mette in contatto col sangue, dà a questo il suo ossigeno, e con ciò lo tinge di un bel rosso acceso. Dopo ciò i rossi globuli del sangue, nuotanti in un bianco siero, rotolano giù pe' sottilissimi canali delle vene polmonari; e, raccogliendosi quasi da tanti rigagnoli e rivoletti in sempre più ampii e men numerosi fiumicelli, si scaricano nell'orecchietta sinistra per quattro vene, e per i due fori, ai quali ciascuna coppia (di esse vene) s'innesta. Allora quell'orecchietta, alla diastole facendo seguire la sistole, si contrae, e spinge il sangue al ventricolo sinistro. Il quale, più consistente del destro e di ambedue le orecchiette, si contrae con tanta forza, che il sangue ne viene spinto nelle arterie, e per esse a tutte le parti del corpo. Primieramente dunque il sangue si getta nell'aorta, la quale, sollevandosi va a passare a cavalcioni là, dove si staccano le due arterie polmonari, e ripiegandosi indietro, discende in basso. Prima per altro che il sangue dall'aorta si spartisca in tutte le arterie, e per queste spandasi in ogni parte, riceve le sostanze alimentari.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424