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      Ma Bayan e Lavoisier atterrarono questa oscura dottrina, che avea dominato per più di mezzo secolo. Mentre il primo dimostrò che l'ossido di Hg si ripristina senza l'aggiunta di veruna sostanza combustibile; ed il secondo provò che i corpi nel bruciare aumentano di peso; e tanto, quanto è il peso dell'O, in cui bruciano; e che la perdita della combustibilità in un corpo, invece di essere accompagnata dalla perdita di qualche sostanza, è invece la sua combinazione con un corpo ponderabile, ma aeriforme, cioè l'O. Ma una teoria chiara ed incontrovertibile dello svolgimento della luce, e del calore nelle combustioni non si è ancor data. Quella che è oggi più in credito è la teorica delle vibrazioni; che consiste nel supporre, che sì la luce come il calorico fontalmente non sieno altro che un fremito celerissimo e sottilissimo delle molecule, che ci appariscono infuocate; come non è altro che un fremito (in confronto assai grossolano) delle particelle del bronzo, di una corda, o dell'aria quello, che noi sentiamo come un suono di una campana, di un violino, di un flauto. Ma una più chiara idea di questa teorica suppone una qualche cognizione degli imponderabili, e di Acustica; e però il sèguito di questo discorso dev'essere rimandato parte alla seguente Sezione e parte alla Fisica matematica.
      8° Ad ottenere l'O puro non vi è altro mezzo, che promuoverne lo svolgimento coll'innalzare convenientemente la temperatura di un suo composto. L'ossido rosso d'idrargiro abbandona il suo O, al calore anche di una sola lampada ad acquarzente.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424

   





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