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      In quest'ultimo caso dee dirsi che fra essi, e sotto quelle date condizioni non v'è affinità veruna.
      5° Sembra che nelle affinità chimiche influisca anche la massa. Già abbiamo avuto (67. II. 1°) degli esempii di tale influenza. Se gli ossidi in una corrente di H dànno a questo il loro O, ciò avviene perchè ciascuna molecola di ossido ritrovasi nella sfera di attività di sempre nuove molecole di H, e però l'affinità fra i due aeriformi prevale su quella dell'O pel metallo. Se questo in una corrente di vapor d'acqua si ossida, ciò è perchè ogni sua molecola rinviensi sotto l'azione di un gran numero di molecole di vapore d'acqua, e però la sua affinità per l'O vince quella di questesso per l'H.
      6° L'affinità chimica non può esercitarsi verso più corpi ad un tempo. Infatti una sostanza lascia quella, con cui era congiunta, per combinarsi con un'altra, verso la quale à maggiore affinità; oppure a tal fine lascia stare una terza, con cui si sarebbe combinata, se l'avesse trovata sola. Si mesca all'NO5 allungato un certo peso di magnesia polverizzata; questa viene disciolta: altrettanto accade se vi si mesca invece della calce polverizzata: ma ove queste due sostanze vi si mescolino ad un tempo, ed il miscuglio si lasci in riposo, dopo alquante ore si trova intatta la magnesia e sciolta la calce. Se nell'NO5 si versi Hg, se ne ottiene una combinazione; ma se dopo vi si getti una certa quantità di limatura di Zn, l'Hg si separa dall'acido e precipita, ed invece si forma la combinazione dello Zn. In una soluzione di nitrato d'argento si tuffi una lamina di rame, l'argento precipita, e si forma nitrato di rame; precipita il rame se nella soluzione di quest'ultimo introducasi il ferro.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424