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      2° Al presente, abbandonata questa assurda teorìa, si ammette universalmente che una combinazione non sia altro che un'intima unione di due sostanze eterogenee. Le quali nel combinarsi non si alterano in sè stesse, ma dànno origine ad una sostanza, la quale risultando da due materie diverse deve avere proprietà differenti da quelle delle sostanze componenti isolate. Resta a spiegare come possa essere che le proprietà di un composto chimico sieno totalmente diverse, e fors'anche contrarie a quelle de' suoi elementi, e non la somma o la differenza delle medesime. A me sembra che la cosa possa in qualche maniera spiegarsi, col riflettere che il risultato della combinazione dev'essere un nuovo individuo, o supposto; il quale operi bensì in virtù delle forze de' suoi componenti, ma in quanto composto, e in guisa che l'azione sia precisamente del tutto e del composto (come dicevano gli antichi). In tale ipotesi il composto dee produrre varii effetti, che non sarebbero giammai attendibili dai componenti, i quali agissero o isolatamente, come accade nei semplici, o in compagnia, ma ciascuno per conto proprio, come avviene nei miscugli meccanici. Dissi varii effetti; perchè alcuni di questi (per esempio il peso assoluto) rimangono nel composto inalterati: come un membro di un animale pesa ugualmente vivo e morto; ma solo da vivo, cioè quando è unito ipostaticamente coll'essere senziente, è atto a preparare le sensazioni dell'anima, ed a compire delle azioni veramente animali; le quali sono tutt'altra cosa dalle operazioni, che potrebbero fare insieme l'anima ed il corpo, quando questi operassero insieme, ma indipendentemente.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424