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      Non altrimenti da un punto inferiore (C) si stacca un'altra piramide (CO) la quale traccia sulla parete un terzo triangolo lucido (c). Insomma da ciascun punto lucido dell'ultimo lembo della fiamma parte una piramide di raggi, che dipinge sopra la parete un piccolo triangolo di luce. Dunque tutti questi punti lucidi producono un anello quasi ovale di triangoletti splendenti, e sovrapponentisi l'uno sull'altro quasi in totalità; anello che sarà perciò limitato da due ellissi parallele. Lo stesso dicasi di una seconda circonferenza di punti contigui agli antecedenti: lo stesso di tutte le altre circonferenze pochissimo distanti fra loro, l'insieme delle quali costituisce tutta la superficie della fiamma esposta alla camera oscura. Si comprende assai agevolmente che l'insieme di tutti questi triangoletti dee produrre sulla detta parete una ellisse lucida, ad onta che l'apertura sia triangolare; e che avverrebbe la cosa medesima, se l'apertura fosse un quadrato o un trapezio. Ma ove la fiamma è meno intensa vi è una serie di punti, che non inviano raggi: mancano quindi tante piramidi ed altrettanti triangoli lucidi quanti sono questi punti oscuri. Di più queste mancanze si trovano sulla parete proprio nei siti rispondenti alle parti della fiamma meno splendide: perchè la luce va per linee rette; e però le distanze reciproche (ab, bc, cd) dei triangoletti lucidi sono proporzionali alle distanze (AB, BC, CD) dei punti splendenti, che li producono. Dunque nell'interno della camera oscura si dipinge l'imagine fedele della fiamma, a cui essa camera si trova esposta.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428