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      11. Fenomeni di due specchi piani.
      Su questo argomento convien dimostrare per parti la tesi, che passiamo ad esporre.
     
      I. PROPOSIZIONE. Di un punto (fig. 18.) lucido (L) collocato fra due specchi piani (S,S') inclinati fra loro, ma normali ad un terzo piano (esempigrazia quello della figura), I. si ànno più apparenze; II. le quali trovansi distribuite intorno alla circonferenza che passa pel punto lucido, à il suo centro nella intersezione (l) degli specchi, ed è normale a questi; III. occupano sulla detta circonferenza siti omologi a quello occupato dal detto punto; IV e sono in numero uguale al rapporto fra la circonferenza, e l'angolo formato dagli specchi, purchè questo sia parte aliquota di quella.
      1a parte. Abbassata dal punto lucido L la normale LK sopra lo specchio S, e prolungata altrettanto al di là, si avrà al suo estremo A un'apparenza: così ve ne sarà un'altra in A' dietro S'. Ma A' sta davanti allo specchio S; produce dunque imagine di sè nel sito simmetrico, ossia in B.
      Anche l'imagine A, stando davanti ad S', dà l'imagine sua in B'; e B' dà un'altra apparenza in C, e così via discorrendo. Dunque si ànno più apparenze.
      2a parte. Evidentemente IA è uguale ad IL: poichè i triangoli ILK, IAK sono uguali, come quelli che sono rettangoli ed ànno un cateto IK comune, e l'altro uguale per costruzione. Parimenti IA' è uguale ad IL per la stessa ragione: come pure IB è uguale ad IL, IB' uguale ad IL, e via dicendo. Di più, questi punti A,B,C,..., A',B',... per la costruzione stessa della figura, stanno su di un piano perpendicolare agli specchi.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428