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      Dunque il raggio si è ripiegato o spezzato nell'entrare nell'acqua, che è più densa dell'aria, e si è allontanato dal livello di questa. Lo stesso accade quando la luce entra nel vetro o in aria condensata, e perfino quando dal voto passa nell'aria o nel radissimo idrogene. Che se il raggio fosse caduto perpendicolarmente sul livello dell'acqua o sulla superficie del vetro non sarebbe accaduto spezzamento veruno.
     
      II. DEFINIZIONI. 1° il fatto ora descritto dicesi rifrazione.
      2° Le sostanze diafane (o anche il voto) per le quali trapassa la luce, si dicono mezzi.
      3° La superficie di separazione dei due mezzi, che sono traversati dalla luce, si chiana piano o superficie dirimente.
      4° Quello dei due mezzi si denomina più rifrangente di un altro, nel quale la luce si allontana dal piano dirimente.
      5° ll trattato in cui si studia la rifrazione dicesi Diottrica.
     
      III. SCOLII. 1° Proviene dalla rifrazione che (fig. 32.) una moneta (M), posta in un vaso vuoto, e non veduta da chi trovasi (in O) tanto in basso da non arrivare a scorgere il fondo del vaso medesimo, principii a vedersi, anzi sembri successivamente sollevarsi col fondo in N, quando si venga mescendo acqua nel vase stesso. Dacchè i raggi di luce più bassi, ossia i primi non impediti dalla parete (V), procedeano dapprima rettilineamente (secondo la MIO'), ma dopo rifrangendosi (in I), prendono una via (MIO) più bassa. Di che la moneta è riferita nella prolungazione (IN) dei raggi (OI) entranti nell'occhio (ossia in N).
      2° Per la stessa ragione un bastone tuffato obliquamente nell'acqua sembra spezzato al livello del liquido.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





Diottrica Proviene