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      7° Si denomina biconcava, o concavo-concava la lente (D), che può idearsi nata dall'unire per le facce piane due uguali sezioni di una sfera concava.
      8° Dicesi piano-concava quella (E) costituita da una sola delle sopraddette sezioni.
      9° Vien denominata convesso-concava o menisco divergente la lente (F), che s'intende formata dall'unione di una sezione di sfera concava con una sezione di sfera convessa di maggior raggio della concava.
      10° Si dicono centri di curvatura i centri delle sfere, a cui appartengono le superficie delle lenti.
      11° Chiamasi asse principale di una lente la retta indefinita, che passa per i due centri di curvatura delle sue facce; e in una lente piano-concava o piano-convessa quella, che passa per l'unico centro di curvatura, ed è perpendicolare alla faccia piana.
      12° È detto centro ottico, in una lente biconcava o biconvessa a curvature uguali, il centro stesso di figura: nelle lenti piano-convesse, o piano-concave, il vertice della faccia curva: in un menisco, il punto d'incrocicchiamento dell'asse principale colla retta indefinita, che congiunge gli estremi di due raggi geometrici paralleli fra loro.
      13° Ogni retta che trapassa pel centro ottico della lente, e non pei centri di curvatura, si domandaasse secondario.
      14° È detta apertura della lente l'angolo formato dai due raggi geometrici, che vanno a due punti diametralmente opposti del suo orlo.
     
      II. SCOLII. 1° Tutti i raggi lucidi, che trapassano pel centro ottico della lente sono esenti da rifrazione: mentre chi ben consideri la definizione del centro ottico di leggieri s'accorge, che ogni retta, la quale passa per tal centro, traversa le facce della lente in due porzioncelle, che riescono parallele fra loro.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





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