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      III. SCOLII. 1° Si vede da tutto ciò che non solo ai varii corpi può appartenere un diverso indice di trasparenza, direi quasi, generale; ma che questo indice è anche diverso in un corpo stesso per i raggi di colore diverso. Anzi questo è vario non solo pei diversi raggi, ma ancora pei diversi mezzi, come pure per la temperatura, e per la disposizione moleculare.
      2° Supposto costante quest'indice in ciascuna lama di uguale grossezza di un dato mezzo, ossia supposto che in ciascuna di queste lame il raggio perda la stessa parte aliquota della sua intensità, la luce trasmessa varierà in ragione geometrica, quando la grossezza varia in ragione aritmetica. Così s'intende la opacità che proviene dalla grossezza del mezzo diafano; la bianchezza di tutti i corpi colorati finissimi, nei quali la diversità degli indici di trasparenza pei diversi colori dee dirsi infinitesima; ed anche il cangiamento di tinta colla grossezza, purchè si aggiunga la considerazione che i diversi colori dello spettro ànno una facoltà rischiarante diversa, maggiore i gialli, poco minore verdi, minore ancora gli aranciati, e via dicendo; e finalmente si spiegano le righe scure dello spettro per un assorbimento di certi raggi avvenuto o nell'atmosfera che circonda gli astri, o nelle molecole stesse frammiste alle fiamme, donde emana la luce.
      3° È stata anche cercata la spiegazione dell'assorbimento, ed è stato detto che la trasparenza dipende dal minor numero di riflessioni dei raggi nell'interno dei corpi. E veramente due corpi di diverso potere rifrangente meschiati insieme, come vetro polverizzato nell'aria, dànno molte riflessioni interne e divengono opachi.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





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