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      3° Alla pila di lastre si sostituisca uno spato d'Islanda, avente dapprima il suo asse ottico nella direzione di quel diametro del cerchio (fmlh), che passa pel 90° e pel 270°. Della luce riflessa dai due specchi (n, p), ed incidente sullo spato, non ne è trasmessa che la straordinaria; col girare come sopra, va estinguendosi la luce straordinaria ed accendendosi l'ordinaria; quindi dopo 45° di rivoluzione, o sul 135°, sono ambidue ugualmente intense; poscia segue ad estinguersi la straordinaria, e ad accendersi di più l'ordinaria, cosicchè sul 180° non è accesa che questa; seguitando a girare viene estinguendosi l'ordinaria ed accendendosi la straordinaria; a 225° le due luci sono uguali in intensità; ma poi a mano a mano affievolendosi quella, e rinforzandosi questa, la prima si smorza affatto, e la seconda prende la intensità massima; e proseguendo a girare ritornano da capo i medesimi fenomeni.
      4° Invece di far riflettere la luce dallo specchio diafano, si accolga essa in un prisma (P); e poi si rinvii, dopo una riflessione totale uguale all'antecedente, allo specchio nero (s), oppure si faccia traversare la pila di lastre (g), o un cristallo birifrangente. In tal caso, comunque si giri o lo specchio, o la pila, o il cristallo, si à sempre la riflessione, la trasmissione, e la birifrazione. Altrettanto avviene ove si trovi il modo di far pervenire o al cristallo, o alla pila, o allo specchio, sotto la stessa incidenza, la luce vuoi diretta ed emessa per esempio dal Sole, vuoi riflessa dallo specchio amalgamato (p).


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





Islanda Sole