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      2° Riempie, secondo l'altra ipotesi, tutto l'Universo, e penetra tutti i corpi, e ne cinge tutti gli atomi un mezzo elastico, sottilissimo, chiamato etere. il quale, o perchè è eccessivamente rado, o perchè penetra liberamente i corpi, non oppone ostacolo veruno al movimento dei corpi celesti. Non è pesante, ma è resistente; il che non implica impenetrabilità: giacche questa è la impossibilità della penetrazione, e la resistenza è la reazione che si svolge, per la difficoltà della penetrazione e per la inerzia. E però le molecole dell'etere possono essere messe in moto per l'agitazione delle molecole della materia ponderabile. Quando una di queste riceve un'impulsione, essa la comunica a tutte le circostanti: a questo modo il movimento si propaga di mano in mano in ogni direzione, come su tante superficie sferiche concentriche, i raggi geometrici delle quali rappresentano i raggi lucidi; in virtù delle medesime leggi dinamiche che regolano le ondulazioni dei mezzi elastici, come l'aria, l'acqua, o i solidi, secondo la loro rispettiva costituzione. Ond'è che giungendo tali movimenti ai nostri occhi colpiscono i nervi della retina, e vi eccitano quelle modificazioni, che sono atte a produrre nell'animo la sensazione dei colori. Nell'interno poi dei mezzi l'etere si ritrova in uno stato di elasticità minore, che nel vuoto, e tanto minore, quanto il mezzo è più rifrangente. E però le vibrazioni dell'etere si comunicano nell'interno dei corpi con una velocità minore; quindi i fornici sferici, sui quali si trovano le onde nel mezzo più rifrangente, ànno il centro comune a maggior distanza, ossia sono meno curvi, e così il raggio di luce si avvicina alla perpendicolare del piano dirimente. il colore deriverebbe dalla maggiore o minore ristrettezza delle onde, ossia dal maggiore o minor numero di molecole che prendono parte ad una medesima onda, e quindi dalla conseguente frequenza degli impulsi sulla retina; e la intensità diversa deriverebbe dall'ampiezza delle escursioni di ciascuna molecola dell'etere intorno al suo punti di equilibrio.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





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