Pagina (135/428)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Finalmente Magendie e Dehaldat sostengono che la cosa provenga dalla piccolezza delle variazioni della distanza focale del cristallino. Ed infatti in una camera oscura le imagini degli oggetti, che vi mandano la luce, sono visibili e chiare, ad onta che il vetro smerigliato si rechi a distanze sensibilmente varie dalla lente: e d'altra parte la distanza della visione distinta è per ciascun individuo una sola. Comunque ciò sia, queste titubanze e difficoltà dei Fisici confermano ciò che fu asserito da principio, che cioè la costruzione dell'occhio è non solo mirabile, ma anche misteriosa.
      6° Se l'occhio dell'uomo è mirabile sotto mille aspetti e specialmente per la varia distanza, a cui vede; dev'esserlo più a tal riguardo quello degli uccelli di rapina, i quali dall'alto dell'atmosfera scorgono sulla superficie terrestre gli animaletti destinati a lor pasto, e piombano loro sopra senza mai perderli di vista. Ma reca eziandio gran meraviglia la corrispondenza fra gli occhi degli animali, e la diversità dell'uso che essi ne fanno. Nei vermi e molluschi sembra che la vista sia supplita dal tatto; e convien dire che il sensorio ottico sia sparso su tutto il corpo in quegli animali, i quali sono sensibilissimi alla luce, e pure non mostrano di avere occhi. Gl'insetti che ànno gli occhi immobili e che non potrebbero vedere che in una direzione, sono anche forniti di antenne, colle quali sentono gli ostacoli che potrebbero offenderli. Ma il ragno e lo scorpione ànno otto occhi; la mosca e la farfalla ne ànno a centinaia, diretti in tutti i sensi ed incassati in una medesima orbita.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





Magendie Dehaldat Fisici