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      Che poi tale effetto debbasi non all'elettrico, ma alla sua luce, apparisce da ciò, che basta allo scopo far passare l'elettricità vicino a quelle sostanze fosforiche, e che in tal caso queste possono anche essere racchiuse in tubi di vetro; purchè per altro tali tubi sieno di color violetto o torchino. Del resto gli effetti di questo genere si ottengono meglio colla scintilla, che coll'arco voltaico.
     
     
     
      III. LEGGI. Facendo pescare nell'acquarzente, che è poco conduttrice, un filo metallico ed un termometro; si può misurare il riscaldamento, che la corrente, nel trapassare pel detto filo, desta in un tempo determinato. Con questo metodo sono state trovate le seguenti leggi.
      1° A parità di quantità della corrente, il riscaldamento è il medesimo tra tutta la estensione di un medesimo filo comunque lungo, ma ugualmente grosso; e per fili diversi è in ragione inversa della loro conducibilità. Onde ad ottenere il riscaldamento medesimo in fili più lunghi, bisogna aumentare proporzionalmente la intensità della corrente, affinchè ne passi sul filo sempre la stessa quantità.
      2° il riscaldamento è in ragione diretta del quadrato della quantità dell'elettrico, che passa in un tempo dato, ed inversa della quarta potenza del diametro del filo.
     
      58. Effetti chimici della corrente elettrica.
      I. SCOLII. 1° Già (51. III. 10°) abbiamo veduto che la stessa scarica decompone l'acqua. Ebbene: la prima decomposizione dell'acqua per mezzo dell'elettricità è stata quella ottenuta colla pila da Carlisle, e Nicholson.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





Carlisle Nicholson